Riina cambia strategia

21.05.2013 12:18

 


Se nel corso del suo primo secolo di vita, la mafia era ricorsa all’eliminazione dei suoi nemici pubblici, in forma più episodica (Emanuele Notarbartolo nel 1893 e Joe Petrosino nel 1909 i nomi più illustri), aggredendo le istituzioni senza un disegno preciso ( strage di Ciaculli nel 1963), l’ascesa dei Corleonesi ai vertici di Cosa Nostra, portò un radicale cambio di strategia.

Anche verso gli esterni all’organizzazione, si applicarono i metodi di natura militare utilizzati negli scontri intestini alla seconda guerra di mafia. Dalla fine degli anni ’70, qualsiasi personalità, anche se di spicco, che manifestasse la sua avversione a Cosa Nostra, fu oggetto di aggressione armata. Decine i caduti tra gli esponenti della magistratura, delle forze dell’ordine, del giornalismo, del mondo economico e sindacale.

Un lungo elenco di «cadaveri eccellenti», che crebbe in modo direttamente proporzionale al crescendo dei successi senza precedenti ottenuti dalla minoranza virtuosa guidata da Falcone.

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