Nasce la Commissione Antimafia

21.05.2013 11:47

 

La serie di omicidi che insanguinò la Sicilia nel corso della prima guerra di mafia, e l’ondata di indignazione per la strage di Ciaculli, forniranno la spinta finale perché la politica italiana compia un atto non solo simbolico. Una settimana dopo Ciaculli, la Commissione Parlamentare Antimafia inizia i suoi lavori. Era la prima inchiesta ufficiale condotta dallo Stato italiano contro l’organizzazione mafiosa, dopo il 1875. La triste realtà raccontata impietosamente da questi semplici dati, troverà conferma negli anni che verranno. Le premesse iniziali sembrarono buone e nel primo mese di lavoro, la Commissione elaborò il progetto di una riforma legislativa specifica per combattere la criminalità organizzata, ma il fuoco di paglia si esaurì in fretta. La spinta rallentò rapidamente, e quello che doveva essere un “ maglio perforante “ contro la mafia, si ridusse ad un “ placido strascico “ per i successivi 13 anni. Questo organismo divenne un “ tedioso elemento permanente “ della vita politica. 
Come in molte altre circostanze della sua storia, l’Italia appare non come una flotta di navi che naviga compatta nella stessa direzione, ma come tante barche impegnate in una privata regata personale. La Commissione viene lacerata da interessi privati e di fazione, e il vocabolo mafia diventa un’arma politica pronta per essere sfruttata dimenticando l’obbiettivo ultimo: combatterla. Basti pensare che personaggi come Vito Ciancimino ( uno dei padri del Sacco di Palermo ), dovette dimettersi nel 1964 a causa di ciò che emerse dal lavoro dell’Antimafia, ma nel 1970 riuscì clamorosamente a farsi rieleggere sindaco di Palermo. Lo scandalo che ne seguì lo costrinse a nuove dimissioni, ma rimase “ dietro le quinte del potere “ fino al 1984, anno del suo arresto. La riforma legislativa speciale poi, partorì un incredibile autogol: in base alle «norme del soggiorno obbligato», decine di mafiosi furono spediti in varie parti del paese, con lo scopo di allontanare il boss dal suo territorio. Il risultato fu che questi allacciarono reti di contatti anche nelle nuove residenze, creando le premesse per una rete mafiosa in tutta la nazione.

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