«L'Ora»

21.05.2013 11:46

 

Per tutti coloro che desideravano gridare ad alta voce il loro dissenso verso la mafia, gli anni che precedettero la strage di Ciaculli furono definiti «deprimenti». La mafia era un tema da evitare, e quasi si continuava a negarne l’esistenza.
Tra i pochi a rompere il silenzio, furono in Sicilia i giornalisti di una testata indipendente di sinistra, «L'Ora» di Palermo.

Nel 1958, il quotidiano iniziò a pubblicare una serie di articoli inchiesta, sui contatti tra politici locali e boss mafiosi. La sede venne colpita da un attentato, ma nonostante la bomba l’indagine giornalistica non si fermò. Agli inizi degli anni ’70 due suoi cronisti, Mauro De Mauro e Giovanni Spampinato, saranno assassinati per la loro «devozione al mestiere». Un lieve spostamento a sinistra del baricentro del sistema politico italiano, provocato da un frazionamento all’interno della Democrazia Cristiana, unito all’idea di coinvolgere al governo il Partito Socialista Italiano, creò le condizioni perché da più parti si richiedesse con forza l’istituzione di una Commissione Parlamentare Antimafia. Il coro di voci che si eleva contro la mafia, assume maggiore consistenza, anche grazie alle coraggiose inchieste dell’Ora e a opere letterarie come “ Il giorno della civetta “ di Leonardo Sciascia. Un gruppo di italiani ristretto ma solido, comincia a leggere e ad interessarsi stabilmente del problema.

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