La storia di Joe Petrosino.
18.05.2013 11:16
Giuseppe Petrosino nasce il 30 agosto 1860 a Padula, in provincia di Salerno, dove la povertà e la disoccupazione costringono i lavoratori ad emigrare oltreoceano: gran parte della popolazione di molti paesi del Meridione e nelle aree depresse dell'Italia post-unitaria, si imbarca per cercare fortuna negli Stati Uniti, la “terra delle opportunità”.
Anche il sarto Prospero Petrosino, padre di Giuseppe, lascia l'Italia assieme ai suoi quattro figli, portandosi in valigia grandi speranze di riscatto per ritrovare invece in America, come tanti connazionali, condizioni ancor più dure di quelle appena abbandonate.
Il logorante, disperato viaggio in terza classe è per gli emigranti solo un preludio della vita difficile che li attende a New York: una crudele selezione decide la concessione dei documenti, e dunque i destini di tante famiglie, sull'isola di Ellis Island dove sono raccolti come in un lazzaretto tutti gli stranieri appena sbarcati; gli alloggi a disposizione si trovano in edifici fatiscenti e sovraffollati, le cosiddette five cents houses.
Giuseppe vive a Mulberry street, al centro del quartiere più densamente popolato di italiani, si arrangia a lavorare come lustrascarpe e strillone, impegnandosi a migliorare la propria condizione: frequenta una scuola serale d'inglese ed appresa la nuova lingua,
sceglie di americanizzare il proprio nome in “Joe”.
Ormai maggiorenne, Petrosino ottiene la cittadinanza americana e viene assunto nella nettezza urbana, che all'epoca è un reparto della polizia cittadina; verosimilmente, una collaborazione nel ruolo di informatore lo prepara ad approdare infine, nel 1883,
all'arruolamento nel 23° distretto.
In divisa, Joe si trova presto a fare i conti con le gang che spadroneggiano a Little Italy e diviene, in quanto primo agente di madrelingua italiana, un validissimo elemento per la polizia altrimenti impossibilitata a contrastare la criminalità all'interno di una comunità impenetrabile.
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