La polizia contro la “Mano Nera”.

19.05.2013 12:28

 

Per far fronte al crescente dominio della malavita, che stringe nella sua morsa la popolazione italiana di New York (all'epoca, per numero di abitanti inferiore soltanto a Napoli), la polizia ingaggia una battaglia durissima e inizia ad ottenere i primi risultati importanti proprio grazie al solerte lavoro di Joe Petrosino.

Con metodi piuttosto bruschi, grazie anche a nuovi metodi di ricerca investigativa quali la schedatura, il travestimento e la creazione di una fitta rete di informatori, Petrosino combatte con successo taglieggiatori e delinquenti isolati, ed inizia ad occuparsi anche delle gang, le bande della criminalità organizzata colpevoli di estorsioni e delitti efferati.
L'agente Petrosino ripercorre le diverse tracce che, da singoli episodi di intimidazione, portano tutte ad una fantomatica associazione segreta denominata “Mano Nera”; tuttavia non riesce ad appurare con sicurezza se l'inquietante sigillo che accompagna minacce ed attentati, in origine adottato da gruppi anarchici, rimandi ad un'organizzazione effettivamente operativa o piuttosto racchiuda in un simbolo unico i diversi ed autonomi volti della malavita a Little Italy.

Una svolta determinante arriva nel 1903, quando il cadavere di Roberto Madonia, ritrovato compresso in un barile, è direttamente ricondotto al locale “Stella d'Italia” frequentato dai malavitosi agli ordini di Cascio Ferro: ottenuta la confessione del già carcerato Giuseppe Di Prima, Petrosino procede personalmente all'arresto di Joe Morello, proprietario del locale,  e si vede tributare un trionfo dalla stampa quando le condanne al processo sembrano aver definitivamente sgominato la banda criminale.
Ciò nonostante Vito Cascio Ferro, il mafioso più importante e pericoloso, approfittando di un rilascio su cauzione riesce a raggiungere un rifugio sicuro in Sicilia.

L'esito dell'operazione, comunque felice, fa guadagnare a Petrosino la stima del presidente Theodore Roosevelt in persona, che nel 1905 lo promuove a Tenente e gli affida l'appena costituito Italian Branch, un dipartimento di polizia specificamente italo-americano.
Alla testa di questa particolare squadra, Petrosino conduce una guerra aperta contro la criminalità che finisce col registrare oltre 2500 arresti e 500 espulsioni, ma si convince che sia necessario un intervento in Italia per interrompere alla fonte il continuo afflusso di mafiosi verso New York.

Estremamente preoccupante, e dunque da troncare, appare il collegamento di Cascio Ferro, e la mafia in generale, con esponenti della politica romana che continuano a garantirne l'impunità, come l'On. Raffaele Palizzolo.

Il capo della polizia newyorkese, Teddy Bingham, autorizza così Petrosino a recarsi in missione segreta a Palermo, per esaminare i casellari giudiziari alla ricerca di dati compromettenti sugli affiliati alla Mano Nera. Il progetto ha il benestare di Roosevelt ed è finanziato da banchieri e affaristi come Rockefeller, per i quali la mafia costituisce un danno economico considerevole.

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