La carriera di «Liggio»

21.05.2013 11:50

 


Luciano Leggio nasce nel 1925 da una famiglia poverissima e fu arruolato dalla mafia da Michele Navarra nel 1943, in qualità di campiere di una tenuta. Navarra era il medico di Corleone e boss locale dell’epoca, nonché direttore dell’ospedale dopo la morte misteriosa del suo predecessore.

Il 10 marzo 1948 Leggio compie il suo primo omicidio, forse per ordine di Navarra stesso: il sindacalista ed ex partigiano Placido Rizzotto, viene rapito e ucciso con 3 colpi di pistola a bruciapelo. Nonostante la testimonianza di chi lo aiutò a rapire Rizzotto, «Liggio» non venne mai condannato. Il corpo del sindacalista rimase per sempre senza una tomba e solo nel 1996 venne eretto in suo onore un busto a Corleone.

Gli anni passano e l’indole di Leggio è poco propensa alla sottomissione altrui. Finisce per ingaggiare una lotta con lo stesso Navarra e dopo essere sopravvissuto ad un suo attentato, ripaga il suo ex mentore con la stessa moneta, assassinandolo nel 1958. Il grave atto temerario, costitutiva un gesto che per garantire la sopravvivenza dell’esecutore, doveva prevedere il proseguo della stessa azione violenta sul restante dei suoi rivali. Navarra era un personaggio amato e rispettato, tanto che i contadini del posto lo chiamavano «u padri nostru». Egli controllava un folto pacchetto di voti per la DC, nutriva del sostegno degli altri boss della regione e contava su strette relazioni con le famiglie americane. Corleone di lì a poco venne ribattezzata «Tombstone», per la frequenza degli scontri a fuoco stile western che dal 1958 segnarono la scalata al potere dei Corleonesi.

Fino alla strage di Ciaculli del 1963, furono 5 anni di lotta sanguinosa. Nel 1964 Leggio venne arrestato, processato a Catanzaro nel 1968 per poi finire assolto nel 1969. Durante la sua detenzione, pare abbia provveduto a far distruggere prove materiali e intimidito testimoni a suo carico. Una volta scarcerato, ebbe un ruolo chiave nella ricostituzione della Commissione, e ne fu un componente insieme a Gaetano ( Tano ) Badalamenti, trafficante di droga con legami in USA, e Stefano Bontate ( detto il Principe di Villagrazia ), il boss più importante di Palermo. La ricomposizione di questo organo che cambierà le sue regole, e a dispetto della sua prima edizione fornirà enorme potere ai capi famiglia, si completerà nel 1974. Da allora la sua fisionomia sino ad oggi non è cambiata e verrà per la prima volta illustrata al giudice Falcone da Tommaso Buscetta.

Dalla poverissima Corleone, Luciano Leggio si era insediato insieme al suo vice Totò Riina nell’élite Palermitana, alla conquista di quello che sarà il “premio in palio“ della 2° Guerra di Mafia: la città di Palermo.

 

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