I «Corleonesi» si preparano allo scontro

21.05.2013 12:08

 

L’inserimento da parte di Luciano Liggio tra i leader nell’elite palermitana dell’inizio anni ‘70, quando insieme a Stefano Bontate e Gaetano Badalamenti ricostituì «La Commissione», sanciva il riconoscimento dell’ascesa politica dei corleonesi in seno a Cosa Nostra.

Una scalata che come abbiamo visto, mosse i primi passi sin dalla fine degli anni ’50. In una struttura come la mafia, una famiglia può ambire a regolare le rivali, solo se in possesso di fondi in grado di allestire una organizzazione militare adeguata. Per far fronte a questa esigenza, i corleonesi organizzarono una serie di rapimenti eccellenti ( Luigi Rossi di Montelera, Paul Getty III, Giovanni Bulgari, Egidio Perfetti), come a danno di uomini anche vicini all’area mafiosa del palermitano.

Furono azioni che crearono forti tensioni, e l’incapacità di Badalamenti e Bontate nell’arrestarle, generava imbarazzo tra gli affiliati di rango. Il denaro fresco raggiunse quindi le casse del fronte di Liggio, risorse pronte da investire per approntare una terribile macchina da guerra e sferrare l’attacco finale alla conquista di Palermo e dei suoi affari.

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