Falcone a Roma

21.05.2013 13:10

 

 

Falcone si apprestava a rivestire un incarico in grado di ribaltare nell’arco di pochi mesi le sorti della guerra alla mafia. In poche settimane di lavoro, il nuovo direttore degli Affari Penali promosse l’istituzione di due nuovi organismi nazionali, tuttora colonne portanti della lotta alla criminalità organizzata: la DIA (Direzione Investigativa Antimafia), che unificò l’azione di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza nella lotta ai crimini di stampo mafioso, un istituto del tutto simile al FBI americana; la DNA (Direzione Nazionale Antimafia), una procura nazionale che coordina 26 procure antimafia a livello distrettuale.

Criticato perché si trova a Roma, nei palazzi del potere, avversato perché collabora con il Ministro Martelli, socialista, a Falcone non viene risparmiato niente. Ora lo attaccano anche per i provvedimenti che prende e per il suo progetto di una Procura Nazionale Antimafia. Fu indetto addirittura uno sciopero nazionale dei magistrati contro l'istituzione della Procura Antimafia e li si misero in moto delle piccolezze, delle esigenze localistiche da parte delle Procure della Repubblica, che si vedevano un po' espropriate e c'era il timore che Falcone ne fosse stato il capo, e certamente questo sarebbe stato l'intento del Ministro Martelli. Tra l'altro era abbastanza logico, non è che fosse una brillante scoperta. Avevamo il miglior magistrato del mondo a servizio dello Stato.

Il governo decise di andare sul sicuro e varò la Superprocura per decreto legge, ma fu sulla nomina di chi la doveva presiedere che si innescarono altre polemiche del tutto italiane. Come a Palermo in occasione dell’elezione del Capo dell’Ufficio Istruzione, Falcone era per criteri legati al merito, il candidato più credibile. L’opposizione sconcertante anche di quel PCI ora PDS, che appoggiò un proprio candidato alternativo, indusse il CSM a temporeggiare nella designazione finale, tanto che il plenum non si era ancora pronunciato quando Falcone perse la vita nella strage di Capaci, il 23 maggio 1992.

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