30 Giugno 1963 Palermo. Strage di Ciaculli.

21.05.2013 11:42

Il 30 giugno 1963, un uomo telefonò alla questura di Palermo per dire che sulla sua terra, c'era una macchina abbandonata. L'automobile, un'Alfa Romeo Giulietta, aveva una gomma a terra, e gli sportelli erano aperti. Fu subito chiaro il pericolo: nelle prime ore di quella stessa mattina un'autobomba (un'altra Giulietta) era esplosa a Villabate uccidendo un fornaio e un meccanico. Polizia e carabinieri reagirono senza indugio alla telefonata, e su quella che allora era una trazzera1 piena di buche raggiunsero la macchina abbandonata. Sul sedile posteriore, chiaramente visibile, c'era una bomba di gas liquido dalla cui sommità usciva una miccia in parte bruciata. A questo punto gli uomini delle forze dell'ordine fecero sgomberare l'area e chiesero l'intervento degli artificieri dell'Esercito. Un paio di ore dopo arrivarono due artificieri, che tagliarono la miccia e dissero che si poteva avvicinare tranquillamente all'automobile. Ma quando il tenente Mario Malusa aprì il bagagliaio per ispezionare il contenuto provocò l'esplosione di un'enorme quantità di tritolo. Malausa e altri sei uomini furono fatti a pezzi da un'esplosione che bruciacchiò e spogliò gli alberi di mandarino per centinaia di metri tutt'intorno.

 

1 Trazzera, [traz-zè-ra] s.f. Sicil: Pista tracciata attraverso i campi per il passaggio delle greggi.

 

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