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21.05.2013 12:58

L’entusiasmo durò poco

  La storica sentenza del Maxi Processo aveva innescato un virtuoso sentimento di speranza tra la folta porzione onesta del paese. Il palazzo di giustizia di Palermo fu per alcune settimane il centro del mondo. Le felicitazioni per il grande risultato ottenuto giunsero da ogni angolo del...

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21.05.2013 12:58

La fine di un'epoca

    Dalle istituzioni si attendevano risposte coerenti per dare un seguito ai risultati acquisiti. Il primo appuntamento, forse tra i più importanti, costituì la più amara delle delusioni, viatico ad una lunga serie di misfatti che lo Stato italiano si apprestava a commettere. Nino...

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21.05.2013 12:57

La sentenza

  Le reazioni alla requisitoria furono nell’immediato positive, ma lo trascorrere dei mesi che videro la lunga rassegna di interventi delle difese, l’intero ambiente politico giudiziario subì l’azione di chi continuava a remare contro il maxi processo. Ad agevolare l’azione dei media...

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21.05.2013 12:56

La requisitoria

  Con i primi giorni di Aprile del 1987, venne il momento della requisitoria del Pubblico Ministero. A Giuseppe Ayala, lo Stato affidava il compito di sintetizzare il lavoro investigativo di anni. Andava esposto nella forma più persuasiva per la giuria, ma anche più inattaccabile dalle difese...

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21.05.2013 12:55

Il Maxi processo

  Arrivò il 10 febbraio del 1986, ed in un aula bunker affollata da oltre 200 avvocati, alla presenza di giornalisti inviati da ogni angolo del pianeta per seguire da vicino quello che universalmente fu definito «un evento storico», lo Stato italiano portava alla sbarra la Mafia, e per la...

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21.05.2013 12:54

La delegittimazione

  Questo il clima che avvolgeva la città di Palermo quando nell’agosto del 1985, Giovanni e Paolo, unitamente alle loro famiglie, furono costretti ad una «reclusione forzata» all’isola dell’Asinara, per consentire allo Stato di garantirgli una adeguata protezione nella fase di preparazione del...

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21.05.2013 12:53

«Fanno il tifo per noi»

  Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno tratteggiato un epoca in cui a combattere la mafia era una esigua, assediata, compatta e inossidabile minoranza. I due magistrati erano amici da anni all’epoca del loro trasferimento per ragioni di sicurezza all’Asinara, in quel agosto del 1985,...

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21.05.2013 12:52

Profitti e perdite - Appalti e subappalti

  Parlando dei guadagni della mafia, non possiamo dimenticare gli appalti e i subappalti. Mi chiedo anzi se non si tratta degli affari più lucrosi di Cosa Nostra. Il controllo delle gare d'appalto pubbliche risale a molte decine di anni fa, ma oggi ha raggiunto dimensioni impressionanti. Non...

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21.05.2013 12:51

Profitti e perdite - Traffico di droga

  E veniamo a quella che viene comunemente ritenuta la fonte principale delle entrate di Cosa Nostra: la droga. Sappiamo che negli anni Ottanta la mafia siciliana, con alla testa le famiglie Cuntrera e Caruana, originarie di Siculiana in provincia di Agrigento, si era assicurata una grossa...

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21.05.2013 12:51

Profitti e perdite - Riciclaggio

  Traffico di droga uguale riciclaggio. È impensabile che i profitti derivati dal commercio di stupefacenti giungano ai beneficiari per vie legali. Da qui la scelta della clandestinità. Per tre motivi: il carattere illegale dell'affare; le eventuali restrizioni all'esportazione di capitali; la...

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