Archivio articoli

21.05.2013 13:07

Il pool viene «smembrato»

  Diverso sarà il trattamento a cui sarà sottoposto Giuseppe Ayala. Nel corso della sua deposizione difensiva al CSM, DI Pisa chiamò in causa Ayala divulgando informazioni private sul suo conto bancario, tali da montare sospette congetture su di una sua eccessiva disponibilità finanziaria. Il...

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21.05.2013 13:06

Il fallito attentato all'Addaura

  Gli effetti quotidiani dell’opera di normalizzazione che investì l’ufficio istruzioni indagini di Palermo, per mano del suo direttore Antonino Meli, sotto l’egida del CSM e del potere politico, non impedirono al giudice Falcone di proseguire ostinatamente e con profitto nel suo lavoro....

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21.05.2013 13:05

La «colpevole indifferenza»

  All’interno del palazzo di giustizia di Palermo l’atmosfera si è resa settimana dopo settimana sempre più irrespirabile. Antonino Meli non perde occasione per polemizzare con Falcone e gli altri magistrati rimasti dell’era del pool, manifestando un livore a volte inspiegabile. Il CSM dal...

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21.05.2013 13:04

«Normalizzazione»

    La manovra di isolamento a Giovanni Falcone si completò quando sempre nell’estate del 1988, il governo nominò Domenico Sica quale nuovo alto commissario per la lotta alla mafia. Sica proveniva da Roma ed alla cerimonia di insediamento esordì con: «La mafia? Sono qui per capire cos’è....

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21.05.2013 13:03

«L'eco» di Falcone

  Le parole di Borsellino erano al banco, ma in luogo della attesa e risentita reazione di chi era stato chiamato in causa, vi fu un generale silenzio. Nessuna reazione da parte di un CSM, dove pareva che nessuno leggesse «La Repubblica». Fu necessario l’intervento del presidente della...

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21.05.2013 13:02

L'indignazione di Borsellino

  Mentre le armi da fuoco mafiose riprendono a seminare morte, l’ufficio istruzione processi di Palermo è oggetto di una profonda opera di ristrutturazione da parte del nuovo direttore Antonino Meli. Dinanzi a tutto questo, Paolo Borsellino che già dalla fine del 1986 si era trasferito a...

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21.05.2013 13:01

Si ritorna a sparare

    La sentenza del maxi processo, segnò anche la fine della tregua che Cosa Nostra aveva instaurato nella guerra ai suoi nemici. Fallito il tentativo di addomesticare il giudizio della corte, venne meno ogni remora prolungatasi per tutto il corso del processo. Nell’arco di sole due...

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21.05.2013 13:00

Una cultura «clientelare»

    Se il mafioso di rango o il capomafia al contrario, diviene l’ospite prediletto dei più distinti salotti della Sicilia, non significa che l’intera regione sia in mano alla mafia, ma è il simbolo di un corale riconoscimento del suo ruolo di potere. Egli siede nelle medesime poltrone...

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21.05.2013 13:00

L'altra faccia della medaglia

  Questa è la realtà a lungo occultata, che si è mossa alle spalle di chi invece la mafia aveva scelto di combatterla a viso aperto. Uomini provvisti di un con coraggio indicibile, che hanno sacrificato per decenni la vita privata e la tranquillità familiare. Milioni di frammenti di una...

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21.05.2013 12:59

Una «partita truccata»

  Per quale motivo si domanda l’ex magistrato, non si riesce a interpretare la mafia come un avversario da affrontare frontalmente? In presenza di un qualsiasi antagonista pur se forte, radicato e organizzato, per sconfiggerlo occorre porsi a lui in modo frontale e trasparente, si deve creare...

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