Archivio articoli

21.05.2013 12:21

«Cento giorni» per Dalla Chiesa

  Lo Stato cercò di alzare la testa. Occorreva fornire segnali vigorosi per calmierare un’opinione pubblica allarmata, ma soprattutto si richiedeva un inasprimento delle misure antimafia a tutti i livelli. In Sicilia era in corso una vera guerra, spesso contro un nemico non solo invisibile,...

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21.05.2013 12:20

Il «contorno» alla morte di Pio La Torre

  Quando nell’aprile del 1981, ebbe inizio la mattanza con l’esecuzione di Stefano Bontate, agli omicidi degli oppositori, Riina e i suoi sommarono i morti della seconda guerra di mafia. I decessi per morte violenta erano a Palermo il pane quotidiano. I cronisti dell’epoca...

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21.05.2013 12:19

Guardandosi indietro...

  Guardandosi indietro, si può forse annoverare come primo caduto di questa epoca, il redattore dell’Ora di Palermo Mauro De Mauro, rapito il 16/9/1970 e il cui corpo non fu mai ritrovato. Le inchieste del giornalista toccavano alcuni dei casi più scottanti del momento, e tra questi il...

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21.05.2013 12:18

Riina cambia strategia

  Se nel corso del suo primo secolo di vita, la mafia era ricorsa all’eliminazione dei suoi nemici pubblici, in forma più episodica (Emanuele Notarbartolo nel 1893 e Joe Petrosino nel 1909 i nomi più illustri), aggredendo le istituzioni senza un disegno preciso ( strage di Ciaculli nel 1963),...

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21.05.2013 12:12

Il «virus» della corruzione

  In Italia da tempo immemorabile, si vive con la diffusa percezione che le garanzie elementari di giustizia ed equità, virtù consolidate in altre più fortunate democrazie, presentino notevoli imperfezioni. I cittadini non sono tutti uguali dinanzi alla legge, come non beneficiano delle...

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21.05.2013 12:11

«La mattanza»

  Il 23 aprile del 1981 nel giorno del suo 43esimo compleanno, Stefano Bontate viene assassinato dagli uomini di Riina mentre stava rientrando a casa in auto. I killer imbracciano un’arma fino ad allora sconosciuta sul teatro mafioso: l’Ak-47 kalashnikov. Salvatore Inzerillo si munirà di...

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21.05.2013 12:10

Una guerra sottovalutata

  Nello scacchiere dei vertici di Cosa nostra quindi si delineava un fronte composto da Stefano Bontate e Salvatore Inzerillo, palermitani, con l’appoggio esterno di Badalamenti. Questi erano ancora i boss più potenti in seno alla mafia, con una disponibilità economica pressoché illimitata...

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21.05.2013 12:09

Entra in scena Riina

  Dopo le vicissitudini che avevano visto il boss corleonese arrestato nel 1964, processato a Catanzaro nel 1968 e assolto in via definitiva a Bari nel 1969 per insufficienza di prove, Liggio si rese protagonista di un altro crimine illustre uccidendo il procuratore capo di Palermo Pietro...

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21.05.2013 12:09

Si apre l’era dei Greco

  Il suo successore per l’area palermitana fu Michele Greco detto «Il Papa», uomo vicino ai Corleonesi che divenne il nuovo capo della Commissione. Michele era discendente di una dinastia secolare di uomini d’onore. Il padre Giuseppe fu il vincitore della faida tra i Greco che insanguinò...

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21.05.2013 12:08

I «Corleonesi» si preparano allo scontro

  L’inserimento da parte di Luciano Liggio tra i leader nell’elite palermitana dell’inizio anni ‘70, quando insieme a Stefano Bontate e Gaetano Badalamenti ricostituì «La Commissione», sanciva il riconoscimento dell’ascesa politica dei corleonesi in seno a Cosa Nostra. Una scalata che come...

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